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martes, 23 de agosto de 2011

Piazza San Marco

Archivo:Canaletto (II) 023.jpg
Nel dipinto, che é stato fatto tra il 1735 e il 1740 con la tecnica ad olio su tela (le sue misure sono 76 x 114,5 cm), e che si trova attualmente nel Museo Thyssen-Bornemisza a Madrid, ci mostra la facciata della Piazza San Marco. Canaletto ha dipinto quest'opera tra il suo soggiorno a Roma nel 1723, e fu un incarico di un nobile veneziano, con la finalitá di ornamentare il suo palazzo. Nell’immagine, vediamo la Piazza San Marco, e in fondo al centro , la Basilica di San Marco, e insieme a questa, il campanile, il quale, occupa tutta la forma verticale della pittura; s’apprezzano anche il “Procuratie Vecchie” a sinistra, e a destra, il “Procuratie Nuove” (i Procuratie erano gli edifici che anticamente ospedavano i Procuratori di San Marco).
Piazza San Marco nell'attualitá
A differenza degli altri due dipinti, “Piazza San Marco”, non ci da quella sensazione d’allegria e luminositá, al contrario: vediamo un’immagine di una parte di Venezia “grigia”, che solo risplende per la luce del Sole. Questa tecnica di luce fa che il sole illumini la piazza da destra, facendo che il “Procuratie Nuove” produca una gran ombra sul suolo della
 piazza, riuscendo cosí a fare un simpatico contrasto di colori scuri e chiari: l’ombra del suolo, le figurine delle persona camminando, gli archi neri dei due “procuratie”, e il cielo nuvoloso dove appena si affaccia un pó di azzurro.
Ma un aspetto in comune con gli altri dipinti é, una volta in piú, l’uso della prospettiva, la eccellente e delicata sensazione di profonditá che Canaletto ci riesce a dare: in primo piano, vedere alle piccole persone che camminano attraverso la piazza, fino ad arrivare al piccolo “mercatino” che si trova ai piedi di quello che é il centro stesso di tutta la pittura: la Basilica di San Marco, e il Campanile... l’immagine in generale di questa veduta, ci da una elevata prospettiva sopra il livello di contemplazione naturale della scena.
Piazza San Marco attuale... trasformata
completamente quando arriva la notte
Possiamo vedere un’altro elemento dentro di “Piazza San Marco”: Canaletto fa una specie di gioco con le linee rette che si trovano all’interno del dipinto: le linee verticali che conformano il campanile, sono parallele a quelle che si formano sul suolo della piazza,  e lo stesso sucede con le linee rette dei “Procuratio”. Quest’osservazione curiosamente ha da vedere con la concezione illuministica del vedutismo: qualcosa razionale e rigida, che deve mostrare la realtá delle cose... ed é effettivamente, e quello che curiosamente (come opinione e interpretazione nostra), riflessano quelle linee, ancora quando queste, formano parte della vera realtá che Canaletto ci vuole mostrare.
Nell’attualitá, se compariamo questo dipinto con una fotografia  della Piazza San Marco del secolo XXI, vedremo che le differenze sono minime (il suolo é pavimentato, non c’é nessun mercatino davanti alla Basilica, le tende che nascono dai procuratio non esistono, ecc. 
E che, sia come ieri, o sia come oggi... come dice Charles Aznavour nella sua canzone in spagnolo "Venecia sin ti": “Que profunda emoción, recordar el ayer, cuando todo en Venecia, me hablaba de amor...", cioé, con questo, Aznavour ci vuole trasmettere che la magia di Venezia, é rimasta nel tempo, e anche, incanta a qualsiasi che sia innamorato.

1 comentario:

  1. Acá podrían si quieren hacer una comparación entre el paisaje de 1740 y el actual seria interesante.

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